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Oggetto di questo piccolo saggio è una fase importante e fortemente ispirata del cinema pasoliniano: quella che Danilo Chillemi definisce "La trilogia dell'umorismo lunare". Con questa nuova definizione l'autore vuole indicare non soltanto quel rapporto eccezionale di Pasolini con la realtà che ha segnato la fine dell'illusione nazional-popolare del suo cinema, ma anche la speciale qualità dell'umorismo che è alla base delle tre opere stiliticamente rivelatrici di questa "pausa" (pausa o momento che ha implicato una presa di distanza dalla realtà, un allontanamento, una levitazione umoristica): "Uccellacci e Uccellini", "La terra vista dalla luna" e "Che cosa sono le nuvole?", film non più concepiti sotto il segno di Gramsci, ma sotto il segno della luna.